domenica 25 dicembre 2011

Back from the past

Arsenico e vecchi merletti


giovedì 22 dicembre 2011

venerdì 11 novembre 2011

è tempo di farsi domande

111111 = ?

giovedì 10 novembre 2011

Vaselina


giovedì 3 novembre 2011

venerdì 28 ottobre 2011

mercoledì 19 ottobre 2011

Hijos de puta

martedì 11 ottobre 2011

venerdì 7 ottobre 2011

EAT THE RICH !




http://steveworkers.tumblr.com/post/11108030563/eating-this-order

giovedì 6 ottobre 2011

Foolish


"Think different: billionaires are not on your side. Stay foolish: fight capitalism. Stay hungry: eat the rich." (Steve Workers)"
http://steveworkers.tumblr.com

giovedì 29 settembre 2011

oggi



auguri Mafalda

giovedì 15 settembre 2011

camminare domandando


Il fascismo non è la risposta, il fascismo è la domanda, la risposta è NO.

ancora insieme

siamo tornati

abbiamo cose da dire
cose importanti
per abbattere il muro

quello che non parla

mercoledì 11 maggio 2011

FuckBook


Facebook
Se guardi lo spot guadagni anche tu




Avete presente Momo, il romanzo per ragazzi scritto da Michael Ende?
C’è una una ragazzina con il dono di ascoltare le persone che vive in una piccola città senza nome.

All’improvviso questa cittàviene invasa dagli infidi SignoriGrigi – uomini senza identità,tutti vestiti di grigio e con sigaro e bombetta in testa, i quali, conti alla mano, convincono gli abitantiche stanno sprecando il loro tempo a chiacchierare, a passeggiare, a occuparsi degli altri; e dopo averli persuasi gli fanno un’offerta che nessuno rifiuta: smettere di oziare, e mettere questo tempo risparmiato in una fantomatica Banca del Tempo.

In realtà i Signori Grigi sono dei truffatori, vivono letteralmente del tempo degli altri, glielo rubano, se ne nutrono parassitariamente.

Quei sigari che fumano sono degli orafiori: ossia la concretizzazione del tempo che gli abitanti turlupinati pensavano di risparmiare – e difatti senza sigaro i Signori Grigi spirano, si spengono, diventano fumo.

La storia di Momo, datata 1973, è una storia per i nostri tempi: la rappresentazione perfetta del meccanismo dello sfruttamento capitalistico nell’era dell’economia immateriale.
Sono di questi giorni le notizie che vengono direttamente da Palo Alto, la sede di Facebook. 1) Il signor Mark Zuckerberg si è comprato la prima casa come si deve: una villa da sette milioni di euro. Non quell’appartamentino da nerd in cui ha vissuto fin adesso. 2) (ed è la notizia più interessante) Il signor Mark Zuckerberg sta pensando di pagare dieci centesimi di dollaro a chi guarda – fino in fondo – degli spot su Facebook: il pagamento avverrà in crediti virtuali che però diventeranno l’unica moneta disponibile su Facebook per comprare gadget, applicazioni, etc… e magari in futuro varranno come moneta valida per tutto internet e, perché no, anche per il mondo reale.

È un’iniziativa win-win, dicono la maggior parte dei siti in Italia, da Repubblica.it ai vari blog di smanettoni. Ossia tutti ci guadagnano: l’utente guadagna fruendo del suo contenuto culturale, l’azienda sa che il consumatore ha visto lo spot fino in fondo.

Siamo contenti anche noi?
Sorrideremo anche noi ai nuovi capitalisti che siedono al posto d’onore con Barack Obama alla prima apparizione del presidente americano per la campagna elettorale 2012?

Facebook è un congegno strano: sta compiendo in maniera cristallina quello che il capitalismo non era mai riuscito a fare. Mettere a profitto ogni singola attività umana – come direbbero i Signori Grigi: il tempo. Perché perdere tempo a chiacchierare, oziare,guardare video, scambiare foto, commentare le notizie del mondo, farsi i fatti degli altri, vivere insomma, perché farlo altrove quando lo puoi fare meglio qui?

Ed ecco, se ci pensate, ogni volta che postate un video, cambiate uno status, invitate un amico, insomma ogni volta che svolgete una piccola azione su Facebook, le quotazioni virtuali a Palo Alto aumentano di un’anticchia, uno zero virgola zero zero zero uno. Ma, come si dice, le gocce nel mare.

Quello che circa mezzo miliardo e passa di persone (bambini e vecchi compresi) producono, alle volte per sei, otto, dieci ore della loro vita, non è altro che quello che potremmo definire pluslavoro cognitivo e relazionale: che non gli viene retribuito.

Il plusvalore generato da questi più di 600 milioni di "amici" secondo l’ultima proiezione del New York Times di qualche mese fa corrisponde a 50 miliardi di dollari.
È comprensibile che Mark Zuckerberg si senta abbastanza sicuro dell’investimento per comprarsi la sua villa da vip; come è comprensibile che decida di monetizzare esplicitamente questo pluslavoro cognitivo e relazionale, e di distribuire qualche spicciolo a coloro che sono disposti a farlo per bene. Hai cinque minuti per guardare un video pubblicitario fino in fondo?

Ecco il tuo soldino.

Effettivamente sembra proprio una situazione win-win. La pubblicità non finanzia più le aziende, ma i consumatori.Pare quasi Keynes in salsa Paypal

Cosa che allora fa storcere il naso? Immaginate una scena di questo tipo.

Immaginate che un giorno vi chiami un amico un po’ di giù di corda e vi chieda se vi va di farvi una chiacchierata. Vi vedete, un giro al parco, una birra.
Alla fine della serata, questo vostro amico vi sorride evi dice: «Grazie. Mi sei stato di grande aiuto. Scusami, ma visto che ci sono, un podcast con la registrazione di questa nostra bella conversazione amicale lo posso mettere su e-bay e venderlo?».

Questo è Facebook, come è stato fino adesso.

Se voi alla proposta del vostro amico ci pensate un po’ su e replicate: «Va bene, ma magari un centesimo per ogni utente che se lo scarica me lo versi?», avete capito il senso del nuovo Facebook. Nel mondo che ci aspetta si sta profilando uno scenario talmente limpido che non l’avevamo immaginato.

Ieri uno sciopero di quattro ore chiedeva per l’ennesima volta una serie di tutele per chi vive in una società in cui il mondo del lavoro si sta trasformando molto in fretta.

Le parole nuove sono precariato, lavoro atipico, terziario avanzato, reddito di cittadinanza… Nello stesso giorno il signor Mark Zuckerberg inaugurava il suo nuovo sistema di welfare del futuro: il reddito di consumo.

Pensaci, lavoratore del 2020: quanto tempo affettivo, relazionale, ozioso della tua vita sei disposto a passare su Facebook?

Quanto tempo della tua vita puoi dedicare a vedere spot?
E se un giorno ti pagheranno anche per scrivere soltanto «Mi piace» o per mandare un poke o per invitare più amici possibile o per fare la corte a una vecchia fiamma del liceo?

Quanto tempo vorrai dare ai Signori Grigi?

Christian Raimo
da Il Manifesto di oggi

martedì 26 aprile 2011

martedì 19 aprile 2011

sei zampe



...
un mondo inumidito
dalle distillazioni della notte,
una galleria verde e poi
un gran prato,
una raffica di vento aranciato,
il sussurro delle radici,
la vita che procede,
e l'antica amicizia,
la felicita'
d'essere cane e d'essere uomo
trasformata
in un solo animale
che cammina muovendo
sei zampe
e una coda
con rugiada.

P. Neruda

martedì 12 aprile 2011

Ferri nocturni

mercoledì 6 aprile 2011

Stone


mercoledì 9 marzo 2011

T.V. PARTY



T.V. PARTY TONIGHT

T.V. PARTY TONIGHT

T.V. PARTY TONIGHT

T.V. PARTY TONIGHT



WE'RE GONNA HAVE A T.V. PARTY TONIGHT...ALRIGHT

WE'RE GONNA HAVE A T.V. PARTY ...ALRIGHT...TONIGHT

WE'VE GOT NOTHING BETTER TO DO,

THAN WATCH T.V. AND HAVE A COUPLE OF BREWS



EVERYBODY'S GONNA HANG OUT HERE TONIGHT...ALRIGHT

WE'LL PASS OUT ON THE COUCH ALRIGHT...TONIGHT

WE'VE GOT NOTHING BETTER TO DO,

THAN WATCH T.V. AND HAVE A COUPLE OF BREWS



DON'T TALK ABOUT ANYTHING ELSE...WE DON'T WANT TO KNOW

WE'RE DEDICATED TO OUR FAVORITE SHOWS



WE SIT GLUED TO THE T.V. ALL NIGHT...AND EVERY NIGHT

WHY GO INTO THE OUTSIDE WORLD AT ALL...IT'S SUCH A FRIGHT

WE'VE GOT NOTHING BETTER TO DO THAN WATCH T.V. AND

HAVE A COUPLE OF BREWS

T.V. NEWS SHOWS WHAT IT'S LIKE OUT THERE...IT'S A SCARE

YOU CAN GO OUT...IF YOU WANT...WE WOULDN'T DARE!

WE'VE GOT NOTHING BETTER TO DO THAN WATCH T.V.

AND HAVE A COUPLE OF BREWS

DON'T TALK ABOUT ANYTHING ELSE...WE DON'T WANT TO KNOW

WE'RE DEDICATED TO OUR FAVORITE SHOWS



I WOULDN'T BE WITHOUT MY T.V. FOR A DAY...OR EVEN A MINUTE!

I DON'T BOTHER TO USE MY BRAIN ANYMORE...

THERE'S NOTHING LEFT IN IT



WAIT A MINUTE MY T.V. SET DOESN'T WORK

IT'S BROKEN!

WHAT ARE WE GONNA DO TONIGHT

THIS ISN'T FAIR

WE'RE HURTIN'!

WE'VE GOT NOTHING LEFT TO DO

LEFT WITH NO T.V. JUST A COUPLE BREWS



WHAT ARE WE GONNA TALK ABOUT...I DON'T KNOW

WE'RE GONNA MISS OUR FAVORITE SHOWS



NO T.V. PARTY TONIGHT.

Black Flag

martedì 8 marzo 2011

o ver' lup' ca magn' e creatur'


Amme pusate chitarre e tammure
pecchè sta musica s'ha da cagnà
simme brigant' e facimme paura
e ca sch'uppetta vulimme cantà
e ca sch'uppetta vulimme cantà

E mo cantam' 'sta nova canzone
tutta la gente se l'ha da 'mparà
nun ce ne fott' do' re burbone
a terra è a nosta e nun s'ha da tuccà
a terra è a nosta e nun s'ha da tuccà

Tutt' e païse da bas'l'cat'
se so' scetat' e mo stann' a luttà
pure a calabbria mo s' è arravutat'
e 'stu nemic' o facimm' tremmà
e 'stu nemic' o facimm' tremmà

Chi ha vist' o lupo e s' è mise paur'
nun sape büon qual' è 'a ver'tà
o ver' lup' ca magn' e creatur'
è o piemuntese c'avimm' 'a caccià
è o piemuntese c'avimm' 'a caccià

Femm'na bell' ca dat' lu cor'
se 'stu brigant' u vulit' salvà
nun c' cercat' scurdat'v' o nome
chi ce fa a guerra nun tien' a pietà
chi ce fa a guerra nun tien' a pietà

'Omm' s' nasc' brigant' s' mor'
ma fin' all'utm' avimm' a sparà
e se murim' menat' nu fior'
e 'na bestemmia pe' 'sta libertà
e 'na bestemmia pe' 'sta libertà

lunedì 21 febbraio 2011

Libia: UE, difficile mediazione sul testo di condanna




Stop now
What's that sound
Everybody look what's going down
Stop now
What's that sound

I am a timebomb
A ticking ticking ticking timebomb
I am a timebomb
A ticking ticking ticking timebomb

Hear the ticking of your heartbeat beating
Hear the breaking of their promises
Hear the smashing of your expectations
Hear the shattering of half-rhymes

venerdì 18 febbraio 2011

Sanctum


Al Cinema siamo in due, io ed il proiezionista. :-)

martedì 15 febbraio 2011

13 Febbraio 2011 Se non ora quando?

13 Febbraio 1977


Donne pericolose


Giuliana




White Riot