martedì 24 febbraio 2009

La paura in tasca



Non ti si legge in faccia la paura. A vederti in realtà sembri tranquillo. Sembri incosciente.
Quando la sera esci a portare fuori il cane assapori il fresco silenzio delle strade deserte. E ti piace anche.
Non sembri percepire i pericoli nascosti in ogni dove, le malevole intenzioni di chi incontri sul marciapiede di fronte. Fai male.
Torni a casa la cena è pronta, accendi il telegiornale.
E' a quel punto che il tuo viso si trasforma, è in quel momento che prendi coscienza della tua avventatezza.
Siamo tutti in pericolo, giorno dopo giorno minacciati da nemici astuti e nascosti o impudichi e sfrontati.L'ombra, lo sanno tutti, scaturisce sempre da una luce. La luce azzurrastra della televisione produce un'ombra enorme.
Casa per casa, appartamento per appartamento, le ombre escono da ogni televisione e ci si infilano in tasca.Così finisce che la mattina quando sali sull'autobus un'ombra ti è rimasta in tasca dalla sera prima. Il tuo viso si arriccia, le mani si rattrappiscono impaurite.Altre volte, per una frenata brusca dell'autista, capita che l'ombra ti scivoli di tasca. Rientra liquida nella borsetta della vecchia accanto e tu ti guardi intorno con il viso più disteso, scopri i visi arricciati degli altri e ti stupisci di quanto tutti siano diffidenti, di quanto l'autobus sia così pieno di gente sola.
Altre volte ancora, (e sono momenti rari e preziosi), capita che sullo stesso autobus finiscano due persone a cui è cascata l'ombra di tasca. Chiaccherano, si sorridono, si scambiano magari anche due consigli e due battute sui visi arricciati intorno a loro.Non che le ombre proiettate dagli alberi in autunno siano brutte. Sono malinconiche e necessarie.
Ma le ombre che finiscono nelle nostre tasche ultimamente sono ombre artificiali, chimiche, mortifere.Quando esci di casa controlla sempre che non ti sia rimasta in tasca un'ombra televisiva. controlla che il tuo viso non sia arricciato per colpa delle parole di qualche stregone malevolo, che il babau non ti stia dietro le spalle mentre guardi male un ragazzino senza tasche e senza ombre da portarsi in giro.
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lunedì 23 febbraio 2009

litaglia sedesta


venerdì 13 febbraio 2009

Le vostre macerie - le nostre barricate


Fonte: isole.ecn.org

Negras tormentas agitan los aires
nubes oscuras nos impiden ver.
Aunque nos espere el dolor y la muerte
contra el enemigo nos llama el deber.

El bien más preciado es la libertad
hay que defenderla con fe y valor.
Alza la bandera revolucionaria
que del triunfo sin cesar nos lleva en pos.

Alza la bandera revolucionaria
que del triunfo sin cesar nos lleva en pos.
En pie el pueblo obrero, a la batalla
hay que derrocar a la reacción.

¡A las barricadas! ¡A las barricadas!
por el triunfo de la Confederación.
¡A las barricadas! ¡A las barricadas!
por el triunfo de la Confederación.

martedì 10 febbraio 2009

Giù le mani !