venerdì 31 ottobre 2008

dio scet

L'ipotesi dio e' solo una gran perdita di tempo

lunedì 27 ottobre 2008

campo Pipistrelli


alta Val Boana - Vagli di Sotto - LU

martedì 21 ottobre 2008

Sant'Anna di Stazzema - Alpi Apuane

LO AVRAI CAMERATA KESSELRING IL MONUMENTO CHE PRETENDI DA NOI ITALIANI
MA CON CHE PIETRA SI COSTRUIRA’ A DECIDERLO TOCCA A NOI

NON COI SASSI AFFUMICATI DEI BORGHI INERMI STRAZIATI DAL TUO STERMINIO
NON COLLA TERRA DEI CIMITERI DOVE I NOSTRI COMPAGNI GIOVINETTI RIPOSANO IN SERENITA’
NON COLLA NEVE INVIOLATA DELLE MONTAGNE CHE PER DUE INVERNI TI SFIDARONO
NON COLLA PRIMAVERA DI QUESTE VALLI CHE TI VIDERO FUGGIRE

MA COL SILENZIO DEI TORTURATI PIU’ DURO D’OGNI MACIGNO
SOLTANTO CON LA ROCCIA DI QUESTO PATTO GIURATO FRA UOMINI LIBERI
CHE VOLONTARI SI ADUNARONO PER DIGNITA’ NON PER ODIO
DECISI A RISCATTARE LA VERGOGNA E IL TERRORE DEL MONDO SU QUESTE STRADE

SE VORRAI TORNARE AI NOSTRI POSTI CI RITROVERAI MORTI E VIVI COLLO STESSO IMPEGNO

POPOLO SERRATO INTORNO AL MONUMENTO CHE SI CHIAMA ORA E SEMPRE RESISTENZA

P. Calamandrei

Processato nel 1947 per crimini di Guerra (Fosse Ardeatine, Marzabotto e altre orrende stragi di innocenti), Albert Kesselring (1885-1960), comandante in capo delle forze armate di occupazione tedesche in Italia, fu condannato a morte. La condanna fu commutata nel carcere a vita. Ma nel 1952, in considerazione delle sue "gravissime" condizioni di salute, egli fu messo in libertà. Tornato in patria fu accolto come un eroe e un trionfatore dai circoli neonazisti bavaresi, di cui per altri 8 anni fu attivo sostenitore. Pochi giorni dopo il suo rientro a casa Kesselring ebbe l’impudenza di dichiarare pubblicamente che non aveva nulla da rimproverarsi, ma che - anzi - gli italiani dovevano essergli grati per il suo comportamento durante i 18 mesi di occupazione, tanto che avrebbero fatto bene a erigergli. un monumento in suo onore. A tale impudente ed offensiva affermazione rispose Piero Calamandrei (1889-1956), giurista, docente universitario e Padre Costituzionalista, con una famosa epigrafe (recante la data del 4.12.1952, ottavo anniversario del sacrificio di Duccio Galimberti), dettata per una lapide "ad ignominia", collocata nell’atrio del Palazzo Comunale di Cuneo in segno di imperitura protesta per l’avvenuta scarcerazione del criminale nazista.

giovedì 16 ottobre 2008

sulla strada di casa
Posted by Picasa

Fame Chimica

visto questa notte, ve lo consiglio.
specialmente a chi vive - meglio se ha vissuto - a Milano negli anni 70/80 in periferia.
quanti volti e situazioni che riemergono!
tamarri, panchine, vespe e ciao truccati, fumo, birra, schiaffoni e risse, ignoranza e violenza, sopraffazione e ribbellione, illegalità e rischio, strade, piazze, lampioni e nebbia, muri e graffiti.

nel film sono descritti esattamente come nella realta', anche se della barona e non di baggio.
anche se oggi e non ieri.

le cose non cambiano se non gli diamo una bella smossa noialtri

mercoledì 15 ottobre 2008

sommergibili in grotta


Avvistamento di sommergibili in grotta Inviato a speleoit da: Filippo Mer 15 Ott 2008 10:55 am




Sento Luigi (Russo) gridare:"E' una figata, la galleria è enorme, e c'è il Nautilus, quello di capitano Nemo!" La mia storia con Gofredo (Monte Sumbra, Apuane) è iniziata da poco più di un paio d'anni. Scrivo di questo non perché è una mia esplorazione ma perché alcuni degli artefici (Nebbia di Reggio Emilia e Grillandi di Faenza) me lo hanno chiesto esplicitamente. L'incrollabile fiducia emiliana-romagnola, dopo averli portati più giù, sempre più giù, fino alla profondità di oltre 900 metri, li ha spinti a risalire per svariate centinaia di metri alcuni rami laterali sino a "costruire" con fiducia e doviziosa meticolosità l'undicesimo -1000 italiano (vedi articolo di uno degli ultimi numeri di speleologia). La mia storia si è incrociata con quella della grotta poco più di due anni fa quando sono stato invitato per la prima volta in quell'ex frigorifero. Alcuni giretti e piccole esplorazioni, soltanto. Fino a due-tre mesi fa, quando Grillandi mi chiamò:"Una figata, Felpe. Nebbia risalendo ha trovato un arrivo che si getta in una nuova serie di pozzi, tutti da scendere!". Lo stesso Roberto Corsi di Ferrara (un altro padre di quell'undicesimo -1000 italiano nonché compagno e amico di tante esplorazioni in Cansiglio) mi scrisse: "l'acqua è ancora su uno strato non proprio permeabilissimo: indovina cosa farà quando incontrerà i marmi?".La mia risposta fu: "li buca?"A Giugno si scende. Da + 60 si arriva a -150. Ci si ferma su un laminatoio. Molti di noi lo danno per chiuso. Ma non nebbia, che torna e trova il passaggio. In frana, tra gli scisti, quelli che si sgretolano sotto i piedi e che cadono dal soffitto quando ci passi sopra. Una serie di pozzi li porta a circa 300 metri di profondità su un nuovo baratro.Gli scisti sembrano cadere dal soffitto e sembra che si possano staccare anche dal solo peso di una goccia d'acqua. L'ultimo pozzo sceso è assurdo. Questi scisti sembrano televisori, frigoriferi, comete che quando cadono e toccano terra emettono scintille.Quando li abbiamo visti con i nostri occhi ci è subito venuto da pensare ad un cielo stellato, ma alla rovescia.Poi la punta di sabato e domenica scorsa. Multietnica, così come lo è stata l'esplorazione dell'intera grotta e delle più maggiori esplorazioni degli ultimi anni (Piani Eterni, Cansiglio, Grigna, Timavo, ecc...).P80. Finalmente non più scisti, solo marmi grigi ma, sul fondo, la frana. Luigi intravede il passaggio. Va avanti. e poi torna. "Il nautilus", dice, "ho visto il nautilus" Le pieghe della montagna si sono beffati di noi e ci hanno fatto ricadere sugli strati pericolosi dei soliti scisti. Ma la sorpresa è grande quando entriamo in quella galleria di 10 metri di larghezza e circa 15 di altezza. Un sommergibile è in bilico sopra un approfondimento della galleria.Non è altro che un monolite di scisto lungo 15 metri, di 1 metro di larghezza, impressionante. La vorace acqua che mangia i marmi ci ha lasciato incolume questo pezzo di preistoria, per poterlo ammirare. Non avevamo mai visto nulla di simile. Dopo essersi approfonditi ancora di un centinaio di metri finalmente attraversiamo gli scisti ma i marmi grigi e bianchi sono praticamente assenti.La profondità raggiunta è circa 600 metri fermi su nuovi bui, nel mezzo dei grezzoni, tra flussi di aria impressionanti ed ancora tanto nero da esplorare. Il vecchio frigorifero non smette di fornire sorprese e, dopo aver fatto scendere agli esploratori due vie per i menomille, si è concesso a svelarne una probabile terza Ciao

martedì 14 ottobre 2008

B2B back to blog

un'anno dopo ... come al solito mi perdo via!
manco mi ricordavo di essere stato qui!

vabbe'
scusasse chi ha pagato il biglietto, le trasmissioni riprenderanno a breve

baci a tutt*

xwx